Dall’omonimo testo di Monica Marelli
Compagnia “Fondazione AIDA” – Teatro Stabile d’ Innovazione (Verona)
8 Maggio 2012, ore 10
Classi interessate: scuola primaria (a partire dagli 8 anni) e secondaria di 1° grado
Durata spettacolo: 60 minuti
Dall’omonimo testo di Monica Marelli
Compagnia “Fondazione AIDA” – Teatro Stabile d’ Innovazione (Verona)
8 Maggio 2012, ore 10
Classi interessate: scuola primaria (a partire dagli 8 anni) e secondaria di 1° grado
Durata spettacolo: 60 minuti
Ingresso: 6 Euro a ragazzoDall’omonimo testo di Monica Marelli
Con Anna Benico, Marco Zoppello/Stefano Zanelli, Jacopo Pagliari
Scene Gino Copelli
Realizzazione scene Guglielmo Avesani
Musiche Joe Chiericati
Video Andrea Magliolo
Tecnico audio e luci Claudio Modugno/Matteo Pozzobon
Drammaturgia e Regia Catia Pongiluppi
Tecnica Teatro d’attoreLO SPETTACOLO
L’ispettore Closet questa volta è impegnato in una importantissima missione: liberare l’ambiente dai rifiuti che tanti irresponsabili, invece di raccoglierli, differenziarli e permetterne così il riciclo, li abbandonano stupidamente a terra. Nei rifiuti invece, c’è una seconda vita. La materia prima di cui sono fatti (carta, alluminio, vetro) può produrre nuovi oggetti. Il riciclo ci permette di utilizzare la miniera d’oro contenuta in ogni rifiuto con semplici gesti quotidiani: l’attenzione allo spreco e la raccolta differenziata.
Questo il messaggio nel racconto divertente ed educativo di Monica Marelli: farci capire il rispetto nei confronti della natura utilizzare bene tutte le sue meravigliose risorse.
Un sacchetto di plastica spinto dal vento rotola fino alla riva di un fiume. Lungo la strada che percorre lentamente racconta un panorama di rifiuti abbandonati.
E’ un bel pomeriggio d’estate. Max e Sandra hanno finito la scuola e sono in vacanza. Decidono di andare in bicicletta lungo la riva di quel fiume ma arrivati là scoprono una pattumiera a cielo aperto.
E’ impossibile fermarsi a giocare proprio lì, in mezzo a tanta puzza. Così i due ragazzi pensano di cercare un posto più pulito. Ma Max lascia cadere la lattina della bibita che ha appena finito di bere.
Quel gesto scatena l’intervento dell’ispettore Closet incaricato liberare l’ambiente dai rifiuti che vengono abbandonati.
“Abbandonare un rifiuto è un gesto stupido e inutile. Ogni cosa che buttiamo può avere un nuovo inizio, una seconda vita ma solo viene raccolta e separata. Questo significa riciclare”, dice l’ispettore.
Si riciclare! Ma che cosa vuol dire, si chiedono Max e Sandra!
Inizia da qui il fantastico viaggio schizzaspazio con l’investigatore che farà scoprire la miniera d’oro contenuta in ogni cosa che buttata e quanti oggetti utili, divertenti e fantastici si possono inventare. La regola fondamentale però è solo una: riciclare.
Lo spettacolo intende mettere a fuoco il modo in cui usiamo le cose che spesso distrattamente buttiamo. Gli oggetti sono fatti di materia che può esser riciclata.
Max e Sandra sono due amici, due giovani come ce ne sono tanti oggi, che si accorgono del fiume in degrado ma non se ne preoccupano poi molto; anzi cercano subito un posto più pulito per fermarsi a giocare; un atteggiamento spesso comune.
A dare una svolta ad un’abitudine fuorviante sarà l’intervento speciale e magico dell’ispettore Closet, capace di risvegliare interesse e curiosità per le cose che non si conoscono proprio nel personaggio più distratto e scettico: Max. Con l’ispettore, attraverso il viaggio schizzaspazio, un viaggio favoloso e fatato, il giovane ragazzo scoprirà e conoscerà, assieme alla scienziata Martina, nel mondo del riciclo e dei suoi problemi.
Si perché questa volta il nostro investigatore vuole lasciare ai due giovani amici la risoluzione del caso, investendoli di una responsabilità e di una nuova missione da compiere che li renderà forti ed autonomi.
Sarà l’applicazione semplice e pratica di gesti quotidiani come strappare, schiacciare e separare, la formula risolutiva del caso. Una formula che si trasformerà in un gioco, un gioco che per Max e Sandra diventerà una missione: trovare sempre più amici, sempre più eroi come loro, per formare la tribù del riciclo; quella tribù che potrà salvare la nostra bella natura dai rifiuti abbandonati.LA COMPAGNIA
Fondazione Aida. Aida nasce a Verona nel 1983 da un gruppo di artisti e professionisti teatrali che decidono di riunirsi per promuovere il teatro per ragazzi. Nel 1987, l’associazione ottiene dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di teatro stabile di innovazione per ragazzi. Nel 1996 l’associazione diventa una fondazione privata: Fondazione Aida.
Il panorama artistico. Sono molti gli artisti che hanno lavorato con Aida, ciascun apportando la propria sensibilità e ricevendo in cambio stimoli e ispirazione. Così, ogni progetto culturale è il frutto dell’incontro fortunato di persone, di occasioni e di energie sempre nuove e diverse. Inevitabile che l’attività di Fondazione Aida, pur trovando la propria motivazione originaria nel teatro per ragazzi, si allarghi in mille direzioni. Il teatro si contamina così con l’arte visiva e la computer graphic, con la musica classica e quella contemporanea, con la grande tradizione della Commedia dell’Arte e i linguaggi teatrali del 900.
La Cultura Teatrale. Fondazione Aida non solo produce spettacoli, ma promuove la cultura teatrale con le sue rassegne teatrali in cui ospita le principali compagnie italiane per ragazzi, nonché alcuni testimoni del teatro contemporaneo.
Corsi e laboratori. Fondazione Aida organizza corsi e laboratori teatrali per bambini e ragazzi, per insegnanti ed educatori (con il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), e per tutti gli appassionati. Un progetto speciale è quello del Laboratorio Teatrale Universitario, realizzato in convenzione con l’Università di Verona per formare gli studenti ai linguaggi e alla storia del teatro contemporaneo. Dal 2003, inoltre, Fondazione Aida è diventata un centro di formazione professionale accreditato dalla Regione del Veneto e organizza corsi per gli operatori tecnici, artistici e organizzativi dello spettacolo dal vivo, nella convinzione che il teatro non è solo un momento essenziale della crescita culturale di ogni persona, ma può anche diventare un settore in cui realizzare la propria vocazione professionale.
Spesso Fondazione Aida supera i confini del teatro per realizzare eventi culturali di varia natura, alcuni dei quali divenuti appuntamenti fissi della sua programmazione.
Disabilità e Sociale. Nella sua programmazione culturale Fondazione Aida non dimentica mai di dedicare un’attenzione particolare alla realtà in cui opera, alle situazioni di disagio e ai grandi problemi di tutta la società. Questo rappresenta il valore civico che il teatro e la cultura in genere possono ricoprire, sensibilizzando il pubblico alle questioni più urgenti che lo riguardano, direttamente o indirettamente. Per questo Fondazione Aida, in collaborazione con il Centro Polifunzionale Don Calabria e l’ULSS 20 – Settore Sociale di Verona, ha realizzato “Diversamente in scena”, progetto a lungo termine il cui scopo è quello di rafforzare tramite il teatro le capacità relazionali e comunicative-espressive delle persone con disabilità, favorendone l’inclusione sociale, e di diffondere un’immagine inedita e finalmente positiva delle persone con disabilità.
Progetti nazionali e internazionali. Infine, il confronto con le altre realtà teatrali e culturali italiane e straniere è sempre stato un punto irrinunciabile di Aida: per questo, partecipa ai festival europei ed internazionali collabora a progetti internazionali e aderisce ai principali network europei del settore come EUnetART e Assitej.Video: http://195.110.133.122/media/20120430/20120430-RAI_GULP-GT_RAGAZZI_1630-174840428a.asf.intro.asf
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