jogging
Ieri pic nic al parco. Mentre stavo sdraiata all’ombra di un bellissimo albero dalle foglie a forma di stella (qualcuno sa di che albero di tratti? Per la serie “Sono un fisico, non un botanico!”*), osservavo uomini e donne fare jogging.

Ognuno con la musica nelle orecchie, ognuno vestito hi-tech: i maschi preferiscono il calzoncino aderente in lycra sopra il ginocchio, le femmine canottierine aderenti in colori fluo. Orrende le donne che trascurano la forza di azione/reazione della corsa e non proteggono le semisfere dalla continua esposizione della forza di gravità (trad: il seno balla su e giù, che per alcuni può anche un bello spettacolo ma il rischio è quello di ledere i tessuti).

Insomma, nella calura estiva, con un tasso di umidità che neanche al tropico del Cancro, come fanno a correre? Lo faranno per dimagrire? Se così fosse, è una fatica inutile. Leggo che per questioni di biomeccanica, se si corre a una velocità di 8,3 km/h, il corpo inizia a bruciare meno calorie rispetto a quelle consumate durante una camminata.

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