Da qualche giorno molti mi hanno scritto per commentare la mia scelta di pubblicare il mio primo libro di narrativa solo in formato ebook. E mi hanno fatto notare che sfogliare un libro di carta è un piacere che non può essere sostituito neanche dal più avanzato dispositivo elettronico.
Comincio dal secondo punto. Avete ragione, stringere fra le mani parole di carta è un invito per la mente e per il corpo ad entrare nella storia, comodamente adagiati su una poltrona, un letto o un lettino da spiaggia. Ma sono convinta che sia una questione di pacifica convivenza. La copertina di Newsweek che ho messo come immagine recita proprio questo: i libri non sono morti. Quando arrivò il telefono, qualcuno disse che era un’invenzione destinata a sparire presto. Ma tutto cambia e adattarsi significa, secondo me, accettare le novità con quella apertura mentale che ci permette di vedere il lato positivo delle cose.
Perchè qualcosa di profondo è cambiato, a vantaggio per la prima volta della parte più debole della catena: lo scrittore. Quando si vuole dar vita a un libro, bisogna armarsi di una pazienza infinita. Perchè il problema non è trovare l’idea (alle volte sì, il famigerato blocco dello scrittore esiste davvero 🙂 ) ma entrare in contatto con la casa editrice. Significa mendicare appuntamenti, telefonate, contatti via mail. Spesso gli editor non rispondono, spesso le risposte si fanno attendere mesi e alla fine quando arriva la classica risposta (“Ci dispiace ma la sua idea non rientra nella nostra linea editoriale”, ormai ne ho una discreta collezione di queste mail !!!!), un dispiacere acuto si fa spazio, si perde fiducia nella proprie capacità e ci si rimette in discussione.
Certo, può darsi che l’idea sia veramente orribile ma chi scrive alle volte affida agli amici più il proprio figlio di carta, per vedere come si comporta. E quando raccoglie entusiasmo da una parte e un sonoro NO dall’altra…beh, questa schizofrenia di opinioni è snervante. Il mio breve romanzo “Questa è la storia di un gatto senza memoria” è stato rifiutato da tre grandi case editrici. Quando a una delle tre ho detto che stava per uscire in ebook, ha voluto rileggerlo…
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