nanotecNell’immagine: nanoparticelle per diversi usi: cosmetici, farmaci, ecc…
Credit: Image courtesy of University of California – Santa Barbara

Sono stata alla presentazione dei nuovi prodotti Max Factor: un fondotinta favoloso di cui vi parlerò nel dettaglio più avanti, un mascara che dà volume e allunga perfino le ciglia inesistenti come le mie e una serie di ombretti molto chic dai colori satinati. Mentre ascoltavo la presentazione, il makeup artist Rajan Tolomei (una vera forza della natura: ironico, appassionato e preparato come pochi) illustrava le capacità del fondotinta mentre alle sue spalle un enorme display mostrava le foto al microscopio elettronico dei pigmenti riflettenti. Ero rapita: la fisica applicata alla cosmetica è un vero godimento. E a questo proposito c’è un argomento che sta infiammando industria e mondo scientifico, in particolare quello medico: le nanoparticelle usate in cosmetica, come il biossido di titanio e altre polveri che rendono i trucchi setosi, resistenti e impalpabili, fanno male? I nanosomi che racchiudono come cestini gli ingredienti antirughe e idratanti per portarli in profondità, fin dove arrivano?

(continua)

Sotto-sotto…

nanotecNell’immagine: nanoparticelle per diversi usi: cosmetici, farmaci, ecc…
Credit: Image courtesy of University of California – Santa Barbara

Sono stata alla presentazione dei nuovi prodotti Max Factor: un fondotinta favoloso di cui vi parlerò nel dettaglio più avanti, un mascara che dà volume e allunga perfino le ciglia inesistenti come le mie e una serie di ombretti molto chic dai colori satinati. Mentre ascoltavo la presentazione, il makeup artist Rajan Tolomei (una vera forza della natura: ironico, appassionato e preparato come pochi) illustrava le capacità del fondotinta mentre alle sue spalle un enorme display mostrava le foto al microscopio elettronico dei pigmenti riflettenti. Ero rapita: la fisica applicata alla cosmetica è un vero godimento. E a questo proposito c’è un argomento che sta infiammando industria e mondo scientifico, in particolare quello medico: le nanoparticelle usate in cosmetica, come il biossido di titanio e altre polveri che rendono i trucchi setosi, resistenti e impalpabili, fanno male? I nanosomi che racchiudono come cestini gli ingredienti antirughe e idratanti per portarli in profondità, fin dove arrivano?

Gli studi per ora hanno sempre dato risposte opposte. Così gli scienziati dell’Università di Bath hanno fatto un’ulteriore ricerca utilizzando il microscopio confocale a scansione laser: hanno reso luminescenti alcune particelle di polistirene di dimensioni variabili fra 20 e 200 nanometri* e le hanno spalmate sulla pelle. Cosa hanno scoperto: i nano-estranei non riescono a passare l’intero stato di pelle, neanche quando viene “spelata” dal suo strato più superficiale attraverso una striscia di nastro adesivo. Morale: la nostra cute fa il suo dovere in modo eccellente, le nanoparticelle non scendono nelle zone più profonde e non raggiungono il sistema circolatorio. Almeno per ora le ricerche così affermano. Il discorso delle nanoparticelle inalate con la respirazione ovviamente è un altr odiscorso. E ora scusate ma il nuovo fondotinta mi attende. Poi vi racconto…

(1 nanometro, nm = 1 miliardesimo di metro. Per esempio un globulo rosso ha un diametro di circa 7000 nm)