Sono stata a Roma qualche giorno fa, invitata a parlare di fisica nella trasmissione su RAI 3 “Geo Scienza”. Il conduttore Marco Castellazzi ha una vera e propria passione per la divulgazione scientifica, ci crede veramente e abbiamo fatto alcuni esperimenti, come prevede lo schema della trasmissione. Non posso rivelarvi quali e i retroscena scientifici-disatrosi-sfortunati-buffi-risolti perchè devo aspettare la messa in onda (poi saranno anche su Youtube) ma vorrei raccontare l’esperienza “umana”.
(continua)
Quanto sei bella Roma
Sono stata a Roma qualche giorno fa, invitata a parlare di fisica nella trasmissione su RAI 3 “Geo Scienza”. Il conduttore Marco Castellazzi ha una vera e propria passione per la divulgazione scientifica, ci crede veramente e abbiamo fatto alcuni esperimenti, come prevede lo schema della trasmissione. Non posso rivelarvi quali e i retroscena scientifici-disatrosi-sfortunati-buffi-risolti perchè devo aspettare la messa in onda (poi saranno anche su Youtube) ma vorrei raccontare l’esperienza “umana”.
Io ho registrato due puntate nella mitica sede di Via Teulada. Un mio collega doveva farne due ma il pacco con la merce per gli esperimenti suoi non è arrivato: ringaziamo la lucciante, strabiliante intelligenza del corriere DHL, che con un pacco con scritto a caratteri in corpo 76 destinazione ROMA, lo ha spedito a Verona…E poi due ingegneri da Torino. Di cinque puntate ne sono state registrate quattro. Siamo stati in ballo dalle 16 alle 23,30 di sera.
Verso l’ora di cena la redattrice che tutto sa e tutto coordina con l’abilità di uno stratega dell’FBI (davvero, non sono ironica: Serena è bravissima e potrebbe organizzare le nozze di un re in mezza giornata) mi dice “Monica, dobbiamo ancora provare gli esperimenti della seconda puntata”. E io: “Beh certo!” mentre pensavo “Ah ok, niente cena, vabbè così dimagrisco un po’”. Per farvela breve, alle 23,30 finivo la registrazione della mia seconda puntata. A un certo punto, non appena abbiamo l’ok della regista (bella donna, ci siamo messe a pulire anche il pavimento perchè si era rovesciata la OMISSIS) e capito che la puntata era finita, sentiamo un urlo: entra il microfonista Valentino vestito da donna, con una grande parrucca nera ricciolona, con due enormi palloncini al posto delle tette e altri due sul sedere, il tutto coperto da una maglia e una gonna cucite al momento.
Siamo scoppiati a ridere e da quel momento ho visto cosa significa lavorare in un bell’ambiente. tutti molto, molto professionali. Nessuno era incavolato perchè era tardi, tutti sereni, rilassati, pronti alla battuta e a sorridere. A un certo punto un cameraman dice: “Ahò, annamosene che se aspetto ‘ncora un po’ me occupano ‘a casa!” (chiedo scusa per il mio romano zoppincante). Un altro mi guarda e mi dice: “Ahò, quando torni? Cheqqua belle donne nun se vedono spesso” Galante! Poi mi hanno presa in giro tutti perchè dicevano che l’addetto agli effetti speciali si era appiccato a me come “‘na cozza”, in realtà aveva visto la situazione critica nell’esperimento del OMISSIS e voleva solo darmi un mano!
E alla fine, tutti a cantare “Quanto sei bella RRRRRRRoma quannè seraaaaaaaaaaaaa”. E altre battute, e altre canzoni. Tutti con una voce splendida (fa parte del corredo genetico dei romani cantare così bene?). Insomma, è stata un’esperienza profesisonale e umana veramente bella.
Grazie!
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