Alle volte mi chiedo perché certa gente si brucia i neuroni con gli stupefacenti quando esiste la Nutella e si possono mangiare palle e palle di profiterole. Sì, vado pazza per i dolci. Che siano sfornati dall’industria o manipolati finemente da un pasticciere, per me zucchero e cioccolato e panna e pastafrolla sono i biglietti per un piccolo, estemporaneo paradiso. Peccato che la maledetta termodinamica poi mi presenti il conto in grasso accumulato. Comunque ho appena letto una notizia: non so che darei per provare il gelato fluorescente!
Alle volte mi chiedo perché certa gente si brucia i neuroni con gli stupefacenti quando esiste la Nutella e si possono mangiare palle e palle di profiterole. Sì, vado pazza per i dolci. Che siano sfornati dall’industria o manipolati finemente da un pasticciere, per me zucchero e cioccolato e panna e pastafrolla sono i biglietti per un piccolo, estemporaneo paradiso. Peccato che la maledetta termodinamica poi mi presenti il conto in grasso accumulato. Comunque ho appena letto una notizia e…non so che darei per provare il gelato fluorescente! Lo ha inventato l’inglese Charlie Francis (in foto).
Il trucco è stato quello di utilizzare le proteine che caratterizzano le meduse bioluminescenti: grazie al contatto con l’acidità della saliva, avviene una riorganizzazione degli elettroni di tali proteine, che si manifesta con l’emissione di luce. Costa circa 163 euro a cucchiaiata perché le proteine sono piuttosto costose da sintetizzare.
L’inventore assicura che gli enzimi presenti nel nostro tratto digestivo smontano completamente queste proteine-lampadine e nessuna traccia luminosa rimarrà in… ciò che resta del gelato dopo il suo lungo e tortuoso cammino attraverso l’intestino
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