spugnetteQual è il mestiere di casa che più detestate? Per quanto mi riguarda, lavare i piatti. Ma dato che la fisica è ovunque, anche in quei momenti di noia mortale fra un bicchiere, un piatto e una ciotola, un paio di neuroni sono rimasti svegli e così mi sono chiesta: come mai le spugnette per la cucina, quando sono asciutte diventano rigide come il cartone? Colpa dello zucchero di cui sono fatte… (continua)

 

 

spugnetteQual è il mestiere di casa che più detestate? Per quanto mi riguarda, lavare i piatti. Ma dato che la fisica è ovunque, anche in quei momenti di noia mortale fra un bicchiere, un piatto e una ciotola, un paio di neuroni sono rimasti svegli e così mi sono chiesta: come mai le spugnette per la cucina quando sono asciutte diventano rigide come il cartone? Colpa dello zucchero di cui sono fatte.

Quelle di cellulosa La maggior parte delle spugnette quadrate, quelle colorate e vendute nel pack da 4 pezzi, sono di cellulosa. I produttori ci tengono a farcelo sapere: è un ingrediente ecologico al 100% e quindi lo scrivono sulla confezione. I Anche quelle più piccole per i piatti, con lo strato verde abrasivo, possono essere di cellulosa.  Si riconoscono perché i loro buchetti sono irregolari, non perfettamente sferici (v. foto sopra)

amido

Cos’è la cellulosa? È un polimero, cioè è composta, come una collana di perle, da una lunga fila di molecole che si ripetono. Nella cellulosa la molecola che si ripete è il glucosio, lo zucchero più semplice che esiste in natura. Per esempio il comune zucchero bianco che abbiamo in cucina è saccarosio, formato da una molecola di glucosio e una di fruttosio. Allora perché non possiamo digerirla? Perché noi umani non abbiamo gli enzimi necessari per “spezzare” la cellulosa nelle sue singole “perle” di glucosio. Curiosamente l’amido di cui è fatta la pasta ha le stesse identiche molecole della cellulosa ma nella pasta le perle di glucosio sono legate una all’altra in modo diverso. Così i nostri enzimi riescono a spezzare l’amido nelle sue componenti di zucchero semplice e trasformarle in energia (cioè in calorie).

 

Come si fanno I fogli di fibra di cellulosa sono immerse in un liquido per renderle morbide e flessibili. Poi vengono aggiunte fibre di canapa e cristalli di solfato di sodio e il tutto è mescolato in un grande recipiente rotante. A questo punto il mix è versato in uno stampo e scaldato. Il calore agisce sui cristalli di solfato di sodio, che tendono a salire in superficie, lasciando così dei “buchi” della futura spugna. Il blocco di materiale poi è sciacquato più volte per togliere ogni residuo, lasciato solidificare, “affettato” e poi colorato per diventare il prodotto che conosciamo.

Perché se sono nuove sono umide? Non è una caso che quando si apre una confezione nuova, le spugnette siano umide: i produttori le spruzzano di acqua distillata per mantenerle morbide altrimenti sarebbero rigide come il cartone (ovvio, sono fatte di cellulosa come la carta!). Un po’ come accade con gli asciugamani senza ammorbidente: il cotone, che è pura cellulosa, quando è asciutto è “secco” e rigido

E quelle sintetiche? Le spugne per i piatti gialle, con lo strato abrasivo più sottile e di colore diverso, possono essere di cellulosa oppure di poliuretano. Quelle di poliuretano, quindi totalmente sintetiche, si riconoscono dal prezzo bassissimo rispetto a quelle di cellulosa, dai “buchetti” più numerosi, fitti e regolari e da asciutte non irrigidiscono (v. foto sotto). Però “tengono” meno il detersivo, che tende a scivolare più facilmente, costringendoci a usarne di più. E ovviamente non sono ecologiche come quelle di cellulosa.spugnetta