Ogni tanto mi esalto leggendo le storie dei prodotti più famosi del mondo. Come per esempio la Coca-Cola. Lo so che oggi è una multinazionale al centro di diverse polemiche ma gli inizi “scientifici” furono davvero esaltanti. Sapevate che è stata ispirata da un prodotto francese dal nome italiano? E soprattutto, che fine ha fatto la cocaina? (continua)
Ogni tanto mi esalto leggendo le storie dei prodotti più famosi del mondo. Come per esempio la Coca-Cola. Lo so che oggi è una multinazionale al centro di diverse polemiche ma gli inizi “scientifici” furono davvero esaltanti. Sapevate che è stata ispirata da un prodotto francese dal nome italiano? E soprattutto, che fine ha fatto la cocaina?
Per scoprire che cosa avrebbe potuto fermare le bollicine più famose del pianeta, facciamo un salto nel passato e scopriamo cosa accadde più di cento anni fa, quando gli Stati Uniti come li conosciamo oggi, non esistevano ancora.
Durante la Guerra di Secessione un tenente colonnello del Terzo Gruppo Squadroni di Cavalleria della Georgia rischiò di rimanere ucciso. Era l’aprile del 1865, la sua gamba sanguinava e nessuno dei medici che lo visitò, se la sentì di dargli qualche speranza. Sarebbe potuto morire così, come tanti altri uomini fagocitati dalla follia della guerra. Invece quel giovane militare di 34 anni guarì perfettamente, tornò a casa e si trasferì ad Atlanta, dove si dedicò con successo al suo lavoro di chimico e farmacista. Il suo nome era John Stith Pemberton e sarebbe passato alla storia.
Nacque a Knoxville (Georgia) nel 1831 ma con la sua famiglia si trasferì quasi subito a Columbus. Si laureò in farmacia, che divenne poi il suo principale business. Quando nel 1869 Pemberton si trasferì ad Atlanta, si specializzò nel creare i suoi medicinali.
Pemberton oltre che a un ottimo scienziato era anche un attento imprenditore e non si lasciò sfuggire quello che oggi sarebbe stato chiamato “trend del momento”. A quell’epoca in Europa erano tutti pazzi per il Vin Mariani, una bevanda alcolica venduta come tonico, ideata nel 1863 dal chimico francese (originario della Corsica) Angelo Mariani.
Che cosa aveva di speciale? Era venduto come “stimolante per la mente” e il suo punto di forza era la dose di cocaina contenuta. A quel tempo infatti era perfettamente legale, tanto che l’inventore usò questo ingrediente dopo aver letto una ricerca del famoso psichiatra Paolo Mantegazza sugli effetti stimolanti di questa sostanza su corpo e mente.
Quando Mariani lo fece assaggiare a un’attrice depressa dell’epoca, la star ne decantò i miracolosi effetti, rendendolo così una delle bevande più note dell’epoca vittoriana e una delle preferite da scrittori e poeti. Pemberton aveva fiutato il business ed era convinto di poter fare di meglio. In un’intervista all’Atlanta Journal del 1885 disse di essersi ispirato al cocawine per il suo tonico, che oltre a stimolare le facoltà mentali, favoriva la digestione, la respirazione e rinforzava il sistema nervoso e muscolare.
Così l’8 maggio del 1886 Pemberton portò un campione del Pemberton’s French Wine Coca al titolare della Jacobs’ Pharmacy, che dopo averlo assaggiato e averlo trovato molto gustoso, accettò di vendere il prodotto. Nello stesso anno la città di Atlanta introdusse il proibizionismo ma Pemberton non si perse d’animo: decise di cambiare la formula eliminando l’alcool e aggiungendo uno sciroppo zuccheroso.
Questa versione non alcolica ebbe un enorme successo e il contabile della Pemberton Chemical Company, Frank Mason Robinson, suggerì di chiamarlo Coca-Cola, citando così i due “principi attivi” stimolanti (dalla noce di kola Pemberton ricavava la caffeina). E lo scrisse con una calligrafia molto in voga all’epoca, chiamata Spencerian.
Nel 1888 prima di morire, Pemberton vendette la formula al businessman americano Asa Griggs Candler, che creò l’impero arrivato sino a oggi.
E che fine ha fatto la cocaina? L’uso di questa sostanza fu vietata dalla legge nei primi anni del Ventesimo Secolo quando le autorità si accorsero degli effetti collaterali (fra cui una forte dipendenza) derivanti dall’uso di questa sostanza stupefacente. Così dalla formula sparì la cocaina ma rimane ancora oggi il suo l’aroma, dato dalle foglie di coca ormai “esauste”, cioè quelle che hanno subito l’estrazione della sostanza stupefacente da parte dell'unico laboratorio autorizzato, lo Stepan laboratory di Maywood (New Jersey).
fonti:
www.thecoca-colacompany.com/
http://www.georgiaencyclopedia.org/nge/Article.jsp?id=h-2747
http://www.coca-cola.it/formula_segreta.htm
http://www.medicinatossicodipendenze.it/sto-pag1.htm
http://professorelliot.com/wordpress/category/psychopharmacology/
http://www.flickr.com/photos/sheenachi/4580031848/
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/05_Maggio/08/cocacola_anniversario.html
http://www.georgiaencyclopedia.org/nge/Article.jsp?id=h-633
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