Quando vado a fare la spesa, leggo sempre le etichette dei cibi-novità. Mi incuriosiscono perché l’industria alimentare una ne pensa e cento ne fa (interessante questo post). E poi è praticamente impossibile comprare qualcosa di confezionato che non contenga additivi. Non sto dicendo che le sostanze aggiunte per migliorare o conservare i cibi siano…(continua)
Quando vado a fare la spesa, leggo sempre le etichette dei cibi-novità. Mi incuriosiscono perché l’industria alimentare una ne pensa e cento ne fa (interessante questo post). E poi è praticamente impossibile comprare qualcosa di confezionato che non contenga additivi. Non sto dicendo che le sostanze aggiunte per migliorare o conservare i cibi siano tutte schifezze, per carità. Uno dei miei additivi preferiti era il colorante rosso E120, che aggiungeva alla caramelle quel “non so che” che me le faceva sembrare ancora più buone. Poi quando ho scoperto che era “succo di femmina di cocciniglia” ho smesso di mangiare caramelle rosse (è dura la vita di un vegetariano ).
A parte questo, ho scoperto che attualmente, zitti-zitti, tutti gli additivi alimentari autorizzati prima del 20 gennaio 2009 sono in corso di rivalutazione da parte dell’EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare. Perché?
Molte valutazioni sono state effettuate molti decenni fa, pertanto la Commissione Europea ritiene che sia necessario dare un occhio a tutte le sostanze alla luce delle nuove scoperte scientifiche. Per esempio nel 2007 è stato vietato il colorante sintetico rosso 2G (E128), utilizzato per colorare alcuni carni: gli scienziati sospettano che possa favorire il cancro. I conservanti e gli antiossidanti dovranno essere rivalutati entro il 2015. Poi toccherà agli emulsionanti, stabilizzanti e agenti gelificanti (servono per dare la giusta consistenza ai prodotti, in modo che gli ingredienti non si separino) entro il 2016. Il tutto deve concludersi entro il 2020.
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