Tra le tante leggende della misteriosa India vi è quella della Colonna di Ferro. Situata presso il minareto Qutb, a Delhi, ha una caratteristica che sembra sfidare le leggi della fisica: resiste alla corrosione da 1600 anni. Alta 7,3 metri, parte con un diametro di 48 centimetri alla base e si stringe fino a 29 in cima. Pesa 6,5 tonnellate.
Prima che fosse recintata, secondo la tradizione grazie alla Colonna di Ferro si poteva mettere alla prova la purezza del proprio cuore: ci si doveva appoggiare con la schiena e provare ad abbracciarla in modo da far toccare la punta delle dita delle due mani. Chi riusciva dimostrava di essere una persona leale e incorruttibile, proprio come la Colonna. Qual è il segreto di questo strano oggetto?(continua)
Tra le tante leggende della misteriosa India vi è quella della Colonna di Ferro. Situata presso il minareto Qutb, a Delhi, ha una caratteristica che sembra sfidare le leggi della fisica: resiste alla corrosione da 1600 anni. Alta 7,3 metri, parte con un diametro di 48 centimetri alla base e si stringe fino a 29 in cima. Pesa 6,5 tonnellate.
Prima che fosse recintata, secondo la tradizione grazie alla Colonna di Ferro si poteva mettere alla prova la purezza del proprio cuore: ci si doveva appoggiare con la schiena e provare ad abbracciarla in modo da far toccare la punta delle dita delle due mani. Chi riusciva dimostrava di essere una persona leale e incorruttibile, proprio come la Colonna. Qual è il segreto di questo strano oggetto?
L’arcano è stato svelato dagli scienziati dell’Indian Institute of Technology: ciò che salva la Colonna dalla corrosione è una combinazione di fosforo e uno speciale tipo di “pellicola” protettiva. Il monumento è in ferro battuto, cioè la prima forma di acciaio ottenuta dall’uomo: il minerale grezzo era scaldato per qualche ora in un forno sigillato insieme al carbone di legna. Quando l’artigiano riteneva che il processo fosse concluso, distruggeva il forno ed estraeva il materiale malleabile e caldo che doveva essere “battuto” per eliminare le particelle di scorie e separarlo dal ferro che non era venuto a contatto con il carbonio (tecnicamente: non “ridotto”).
Questa tecnica era molto comune quando venne costruita la Colonna e per avere un confronto siginificativo i ricercatori hanno analizzato sia un po’ di polvere “grattata” dalla sua parete, sia un manufatto della stessa epoca. Le analisi sono state condotte attraverso sofisticati strumenti, fra cui la spettroscopia Mössbauer: si basa sull’assorbimento di raggi gamma ed è utilizzata per esplorare le formazioni cristalline contenenti ferro. Non a caso anche le rocce lunari, i meteoriti e le pietre di Marte sono state analizzate con questa tecnica.
I ricercatori hanno così scoperto che il ferro utilizzato per costruire la Colonna contiene l’1% di fosforo. E’ questo l’ingrediente-chiave: e proveniva dal contatto con il carbone di legna. Questa sostanza agisce da catalizzatore cioè accelera una reazione chimica che altrimenti sarebbe lentissima. Tale reazione è quella che ha favorito la formazione di uno strato protettivo spesso soltanto 1 ventesimo di millimetro di ossido di ferro sulla superficie della colonna.
Un momento, ma anche la ruggine è ossido di ferro! Come è possibile che protegga dalla ruggine stessa? La spiegazione è semplice: esistono tanti tipi di ossidi di ferro. Quello che si è formato sulla colonna si chiama feroxyhyte e agisce come un sigillante che difende dalla penetrazione di acqua e ossigeno che a lungo andare avrebbero corroso la Colonna.
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