La MarelliMiao scende dai tacchi solo per due motivi: 1) la temperatura esterna: Quando ci sono 79 gradi all’ombra, l’asfalto di Milano va calpestato solo con ballerine altrimenti un set di vesciche è assicurato per tutto il giorno; 2) La malinconia. Quando sono triste mi metto le ballerine perché è come se potessi attraversare la città evanescente come un fantasma, nessuno mi vede e io rimango nel mio brodo di depressione concentrata. Beh, adesso c’è una terza opzione: camminare per bruciare un po’ di calorie.(continua)
La MarelliMiao scende dai tacchi solo per due motivi: 1) la temperatura esterna: se ci sono 79 gradi all’ombra, l’asfalto di Milano va calpestato solo con ballerine altrimenti un set di vesciche è assicurato per tutto il giorno; 2) La malinconia. Quando sono triste mi metto le ballerine perché è come se potessi attraversare la città evanescente come un fantasma, nessuno mi vede e io rimango nel mio brodo di depressione concentrata. Beh, adesso c’è una terza opzione: camminare per bruciare un po’ di calorie.
L’ufficio stampa di una notissima azienda di abbigliamento e attrezzi sportivi, mi ha invitata a provare le loro nuove scarpe per il fit walking. Praticamente si tratta di camminare a passo ben sostenuto (astenersi dalle vetrine) per circa 30 minuti al giorno. E ovviamente la scarpa è fondamentale.
All’inizio della conferenza stampa la bioingegnera francese che l’ha progettata ha spiegato un sacco di cose interessanti sui punti appoggio e sulla spinta propulsiva del tallone: insomma, c’era un sacco di fisica. Poi c’è stata la prova. Vera. Al parco Sempione. E lì la Marelli si è tolta le ballerina e ha indossato quelle cose, in tessuto tecnico e stringhe fluorescenti. Le mie colleghe si erano cambiate: tutte con tshirt e leggins. Io ero l’unica con un top nero in macramè e i jeans. E va beh.
La prima sensazione? Di essere appoggiata su due nuvolette. Abbiamo cominciato a camminare a passo sostenuto guidati dall’atleta Mirko Dolce e devo dire che è stata un’esperienza nuova e interessante. Innanzitutto ho notato che camminavo con i piedi dritti e non leggermente a “paperina”, cioè con la punta del piede sinistro che tende ad aprire. Mi hanno spiegato che è merito del rinforzo laterale.
Dopo 4 km (mi informano che ho bruciato 150 calorie!) non avevo né male ai piedi, né una vescica, né l’urgenza di sfilarmi le scarpe e lanciarle contro il muro come mi capita di solito. Ho i piedi delicatissimi: una volta perfino le ciabattine di spugna mi hanno arrossato la pelle per lo sfregamento (alcune amiche impallinate di astrologia dicono che i piedi sono il punto debole dei Pesci…no comment).
A un certo punto mentre stiamo ritornando alla base (un delizioso locale in centro), mi trovo a camminare accanto a un uomo dal sorriso simpatico, molto alto e cominciamo a chiacchierare. Siamo diversi giornalisti e non ne conoscevo neanche uno. A un certo punto tra una chiacchiera e l’altra esordisco dicendo: «Quando la mia amica Anto saprà che ho provato un paio di scarpe della Decathlon stenterà a crederci! Pensa che lei va pazza per i prodotti della Decathlon e ogni volta tenta di trascinarmi in negozio e quando lo faccio mi viene l’orticaria tanto sono anti-sportiva! Ahahaha. E tu per scrivi?». E lui sorridendo: «Ah io non scrivo sono il brand manager della Decathlon»…. “Perbacco, grande azienda!” avrei dovuto dire. E invece mi sono limitata a un’altra verità: «Queste scarpe sono favolose, mi sa che ci vado anche a casa». Se volete saperne di più, potete cercare Newfeel Prowalk sul sito www.decathlon.it
Lascia un commento