gnocchi1 gnocchi2Dopo l'uscita del mio libro “Cosa c’è nel mio cibo” (8,90 euro, Giunti, in tutte le librerie) un sacco di gente mi chiede consigli su come fare la spesa! Quello che rispondo è semplice: leggiamo le etichette e premiamo i produttori che mettono sul mercato alimenti che non contengono coloranti, conservanti, ingredienti scadenti… Il problema infatti è che tendiamo ad accumulare nell’organismo troppi di questi pessimi ingredienti e col tempo la salute ne risentirà.

Ecco allora un nuovo post di una nuova rubrica, leggo l’etichetta e decido: Lo compro? E vi dico se questo prodotto è finito nel mio carrello o no. Oggi: Gnocchi con ricotta e spinaci Mamma Emma(continua)

gnocchi1 gnocchi2Dopo l'uscita del mio libro “Cosa c’è nel mio cibo” (8,90 euro, Giunti, in tutte le librerie) un sacco di gente mi chiede consigli su come fare la spesa! Quello che rispondo è semplice: leggiamo le etichette e premiamo i produttori che mettono sul mercato alimenti che non contengono coloranti, conservanti, ingredienti scadenti… Il problema infatti è che tendiamo ad accumulare nell’organismo troppi di questi pessimi ingredienti e col tempo la salute ne risentirà.

Ecco allora un nuovo post di una nuova rubrica, leggo l’etichetta e decido: Lo compro? E vi dico se questo prodotto è finito nel mio carrello o no. Oggi: Gnocchi con ricotta e spinaci Mamma Emma

L’etichetta riporta una breve lista di ingredienti ed già è un buon segno:

patate cotte a vapore 50%

farina di grano tenero tipo “0”

spinaci 12%

ricotta 12% (siero di latte vaccino, sale)

uova

sale

olio di semi di girasole (in superficie  per non farli attaccare)

Lo compro o non lo compro? Sì.

Perché non solo la formulazione è buona, ma la confezione è sottovuoto e questo permette al produttore di non usare conservanti come i solfiti, come invece fanno moltissimi altri.

Lo so che fare i gnocchi in casa è facilissimo ma non sempre si ha voglia di far bollire le patate e mettersi a cucinare.

Permettemi un momento amarcd: mia nonna faceva dei gnocchi insuperabili. Li faceva rotolare uno per uno sulla forchetta per dargli la tipica “rigatura”. Accidenti quanto mi manca la sua cucina.

Altre info: http://www.mammaemma.it/