Monica, tu mi deludi. Monica, da te non me l’aspettavo. Monica, ma una donna come te che dice queste cose? Cosa ho fatto per far indignare ben tre persone? Una cosa terribile: pretendo di far visitare la mia vagina a un medico donna. Sì lo so, sono una troglodita, una donna moderna che è il guscio di una vittoriana inossidabile. Ma avrò o no il diritto di togliermi le mutande davanti a chi dico io?(continua)
Monica, tu mi deludi. Monica, da te non me l’aspettavo. Monica, ma una donna come te che dice queste cose? Cosa ho fatto per far indignare ben tre persone? Una cosa terribile: pretendo di far visitare la mia vagina a un medico donna. Sì lo so, sono una troglodita, una donna moderna che è il guscio di una vittoriana inossidabile. Ma avrò o no il diritto di togliermi le mutande davanti a chi dico io?
Stamattina chiamo il numero unico per le prenotazioni in Lombardia. Dopo il solito saltello “Prema 1 se vuole prenotare a Milano…prema 3 se vuole prenotare su Marte…” finalmente parlo con l’operatrice. Mi fissa data e orario (che fortuna, una ha rinunciato e c’è un posto libero per dopodomani) e alla mia affermazione: “Mi scusi ma io vorrei una ginecologa donna”, l’operatrice in evidente (dal punto di vista sonoro, ovvio) imbarazzo mi dice: “ Ah, ma io non ho l’elenco dei medici, chiami in ospedale”.
Ok, chiamo il nosocomio (termine obsoleto, lo so, ma da una donnetta antica come me non si può pretendere troppo). Risponde la centralinista e mi dice: “Ah ma io non lo so chi visita mercoledì in ginecologia, non ho mica l’elenco dei medici”. E io: “E quindi come posso fare?”. La tipa sbuffa e mi dice “Attenda”. Musichetta. Poi all’improvviso: “Sì, pronto”. E ripeto tutta la solfa, che ho appuntamento mercoledì e che vorrei farmi visitare da un medico donna. E l’infermiera mi dice: “Ah ma io non ho l’elenco dei medici, non so chi ci sarà”.
Realizzo che l’elenco dei medici è un elenco top secret, crittografato quantisticamente, più segreto della formula della Coca-Cola. E allora insisto: “Sì ma io vorrei un medico donna”. E allora l’infermiera, forse per simpatia estrogenica, si smette a cercare sul computer, nonostante non sia di sua competenza (e non so se ci rendiamo conto dello stratosferico sforzo che ha fatto, roba da far inorridire il più scafato dei sindacalisti). E alla fine? Mercoledì c’è il dottor Pippo Pluto. Maschio. Che avrà anche studiato tantissimo, si sarà laureato con centodiecielode, si sarà specializzato in ginecologia brillando di luce propria ma…ma la vagina non ce l’ha, prima di tutto.
La mia amica mi ha detto: “Guarda che i maschi sono più delicati!”. Scusa, ma chissenefrega. Certe delicatezze le decido io, con chi e quando mi pare. E’ inutile che mi dicano: Ma è un medico, che problema c’è? Sì, lui è un medico, e ci piace immaginarlo anche un po’ eunuco (sì, come no!) ma io ho la vagina che soffre di fobia sociale, va bene? Qui tutti sbandierano diritti su diritti per ogni cosa, da quello di fare figli a settantanni (tirando in ballo la scienza e la chimica degli ormoini che all'improvviso diventano così buone e care) a quello di mettere lo smalto fluorescente ai cani. E io non posso esercitare il diritto di farmi esaminare da una donna durante una delle visite più antipatiche che ci siano? Comunque domani la troglodita scientifica ci riprova con un altro ospedale.
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