pizzaLo so, l’ho già detto più volte ma voglio ripeterlo: datemi una pizza napoletana e una tavoletta di cioccolato e mi sentirò sazia come una dea!

Del cioccolato, la scusa scientifica migliore per consumarlo è che è pieno zeppo di antiossidanti, molecole che neutralizzano gli ossidanti, a loro volta molecole che “corrodono” le cellule e accelerano l’invecchiamento dei tessuti. Beh ho appena scoperto che anche la pizza ne è piena!

Pensate che sia merito del pomodoro, frutto zeppo di antiossidanti sotto forma di licopene? Non solo. C’è anche un’altra parte della pizza che dà il suo contributo:(continua)

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Lo so, l’ho già detto più volte ma voglio ripeterlo: datemi una pizza napoletana e una tavoletta di cioccolato e mi sentirò sazia come una dea!

Del cioccolato la scusa scientifica migliore per consumarlo è che è pieno zeppo di antiossidanti, molecole che neutralizzano gli ossidanti, a loro volta molecole che “corrodono” le cellule e accelerano l’invecchiamento dei tessuti.

Beh ho appena scoperto che anche la pizza ne è piena! Pensate che sia merito del pomodoro, frutto zeppo di antiossidanti sotto forma di licopene? Non solo. C’è anche un’altra parte della pizza che dà il suo contributo: la crosta.

Avete presente la crosta dell’autentica pizza napoletana? Uno strato sottile e croccante che avvolge un’anima morbida, soffice, che in bocca diventa fuoco artificiale per le papille gustative tanto è buona.

Beh, gli scienziati del Department of Nutrition and Food Science della University of Maryland hanno dimostrato che la crosta ha un sacco di antiossidanti (polifenoli, fra cui l’acido ferulico). L’esperimento è stato condotto su un impasto di farina integrale. Aumentando il tempo di cottura da 7 a 14 minuti a 204°C si è vista aumentare del 60% la quantità di antiossidanti,  che sale all’82% portando la temperatura da 204 a 288°C con 7 minuti di cottura. Come dire: lasciare la crosta nel piatto è un atto sconsiderato verso la salute. Gnam!