abbronzatura
Quando ero piccola, andare al mare con la mia adorata nonna era uno spasso, soprattutto perché stavo tre mesi al mare, con quei negozi della riviera adriatica straripanti di giochi, il profumo di patatine fritte, i gelati mangiati alla sera e i giri in bicicletta.

Un giorno mia nonna mi comprò una specie di stampino per mattoni, in plastica arancione: bisognava riempirlo di sabbia bagnata e poi schiacchiare perché la parte superiore era mobile, una specie di stantuffo collegato con una molla. Peccato che la molla fosse molto rigida e lo schiacciamento producesse solo ammassi informi di sabbia, altro che mattone. Naturalmente credevo che la colpa fosse mia, che non fossi abile con le “costruzioni”.

La parte meno piacevole della vacanza erano le scottature: mia nonna si perdeva in chiacchiere con la vicina di lettino e si ricordava di mettermi la crema solare soltanto verso le cinque del pomeriggio, quando ormai era troppo tardi. Risultato: una schiena rossissima e dolorante. Ebbene, questo ricordo mi è zampillato fuori dalla memoria perché ho appena letto una notizia interessante: l’arrosamento della pelle come reazione all’esposizione ai raggi ultravioletti è l’evidenza che le cellule stanno lavorando correttamente per riparare una delle molecole più importanti custodite all’interno delle cellule stesse: il microRNA non codificante (è una molecola molto simile al DNA che regola, fra le altre cose, la profliferazione e la morte delle cellule stesse).

Alcuni biologi americani, fra cui quelli della University of California San Diego School of Medicine, hanno scoperto che i raggi UVB hanno l’energia sufficiente per fare a pezzi e “ingarbugliare” il microRNA non codificante, come se il raggio uvb fosse una palla da bowling che rompe l’ordine di un set di birilli. Allora le cellule danneggiate lanciano un allarme a quelle vicine, che danno il via a una serie di reazioni chimiche (risposta infiammatoria) in modo da farsi eliminare. Insomma, è come le cellule rovinate se mandassero un messaggio a quelle sane dicendo: per favore, eliminateci perché siamo pericolosamente danneggiate. In altre parole l’arrossamento della pelle è segno che le cellule sane stanno facendo pulizie.

Ecco perché sarebbe meglio non esporsi ancora al sole con la scottatura in atto: meglio lasciar lavorare le cellule riparatrici in pace…