Le belle ortensie fumate al posto della cannabis. I primi ad accorgersi di questo nuovo sballo sono stati i giardinieri tedeschi, che improvvisamente, videro le piante sparire dalle aiuole. Questa notizia sta facendo il giro dei siti ma potrebbe essere una mezza bufala, risalente al 2005…(continua)
Le belle ortensie fumate al posto della cannabis. I primi ad accorgersi di questo nuovo sballo sono stati i giardinieri tedeschi, che improvvisamente videro le piante sparire dalle aiuole. Questa notizia sta facendo il giro dei siti ma potrebbe essere una mezza bufala, risalente al 2005. Furono probabilmente delle lepri a mangiare le ortensie da un giardino e un giornalista fantasioso ci costruì sopra la storia. Eppure una verità c'è.
Harald Wychgel, portavoce del Trimbos Institute, l’istituto nazionale delle dipendenze olandese, solo un tipo di ortensia “funziona” e non è quella rosa e blu (Hydrangea macrophylla) dai grandi globi fioriti ma quella più rara, con fiorellini a grappolo, che viene dalla Cina e dal Giappone (Hydrangea paniculata). Evidentemente chi ama affumicare il proprio cervello non se ne intende di botanica. Cosa contengono questi fiori? Cianuro.
Questa sostanza tossica, come Emiliano Ricci e io raccontiamo nel libro La fisica di 007 (Scienza Express) quando arriva nello stomaco, è attaccata dagli acidi e si trasforma in acido cianidrico, che letteralmente soffoca i neuroni perché impedisce l’assorbimento di ossigeno. Ne bastano 0,3 grammi per uccidere una persona. Se è fumata come accade con le ortensie, si forma ancora acido cianidrico, che in basse dosi provoca “solo” forti allucinazioni.
Questa potente tossina deve il suo nome al pigmento blu di Prussia, dal quale fu isolato nel 1783 dal chimico svedese Carl Wilhelm Scheele: in greco infatti kyanos significa blu (e “ciano” è il colore blu nella grafica). Il fumo a base di acido cianidridco è diventato purtroppo un simbolo di morte: si chiamava Zyklon (ciclone, in tedesco) B, era un insetticida e venne utilizzato in alcuni campi di sterminio nazisti.
Oggi il cianuro si utilizza per l’estrazione di oro e argento dalle miniere (oltre che nelle pillole che usano le spie per suicidarsi). È ottenuto con metodi di sintesi ma la cosa curiosa è che esistono anche fonti naturali: dai noccioli di alcuni frutti come ciliegie, mandorle amare, mele e albicocche. Sì, ingerire i semi delle mele significa avvelenarsi un po’ (sempre meglio ingerirle intere che masticate), ma il corpo è perfettamente in grado di difendersi da una quantità così piccola di cianuro.
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