nastro

Una volta amavo l’inverno, ora invece non vedo l’ora di sentire i profumi dell’estate. Quindi quando ho letto che probabilmente stiamo andando verso una nuova era glaciale, mi sono venuti i brividi (freddi ovviamente). La colpa è del rallentamento della Corrente del Golfo. Detto così, come hanno scritto i giornali, non è molto chiaro. Allora cosa ho fatto? Ho indagato!(continua)

nastro

Una volta amavo l’inverno, ora invece non vedo l’ora di sentire i profumi dell’estate. Quindi quando ho letto che probabilmente stiamo andando verso una nuova era glaciale, mi sono venuti i brividi (freddi ovviamente). La colpa è del rallentamento della Corrente del Golfo. Detto così, come hanno scritto i giornali, non è molto chiaro. Allora cosa ho fatto? Ho indagato!

 

L’oceano non è una massa d’acqua immobile come il laghetto dei presepi. Le sue acque sono in continuo movimento e formano la cosiddetta circolazione termoalina (termo=temperatura, alina=salinità) cioè un enorme “tubo” di acqua nell’acqua. È detta anche Grande Nastro Trasportatore Oceanico perché è un flusso d’acqua che si muove scorrendo nelle masse oceaniche il cui movimento ricorda quello di un nastro trasportatore. Perché si muove? Non solo per merito dei venti ma anche per le differenze di temperatura e salinità che subisce durante il “viaggio”.

 

Che giro fa? L’acqua calda parte dal Golfo del Messico, attraversa tutto l’Atlantico, sfiora le coste occidentali dell’Europa e sale fino al circolo polare artico, dove cede il suo benefico calore. Durante il percorso, in parte l’acqua evapora, diventando così più concentrata in sale. Essendo più fredda e più salina e quindi più densa, allora si inabisserà: questo accade appena giunta vicina alla calotta polare. A questo punto raggiunge il fondo oceanico e scivola verso sud fino all’Atlantico meridionale e l’Oceano Pacifico. In questa fase i fiumi si innestano regalandole acqua dolce, meno salina: così diluita, la circolazione termoalina diventa meno densa e quindi tenderà a salire fino in superficie. Così si scalderà di nuovo e inizierà un nuovo viaggio verso nord, completando un ciclo.

iceage

Quanto tempo occorre per completare il giro? Ci vogliono circa 1000 anni. La corrente infatti si muove da pochi centimetri per secondo a qualche centinaio di centimetri per secondo quando i venti “spingono” sulle masse d’acqua più superficiali. La massa d’acqua in gioco è più di 100 volte più grande quella trasportata dal Rio delle Amazzoni, che nell’Oceano Atlantico scarica 219.000 metri cubi d’acqua al secondo.

Quindi cosa c’entra la Corrente del Golfo?  Questa corrente è un pezzo della circolazione termoalina, un “tubo d’acqua calda” che parte dal golfo del Messico e si raffredda al circolo polare artico. La sua velocità media è di 6,4 km/h e rallenta verso le regioni del nord fino a 1,6 km/h. In media la corrente del golfo trasporta 0,12 miliardi di metri cubici d’acqua al secondo. Ebbene, uno studio del National Oceanography Centre di Southampton dice che il flusso è diminuito  di 0,5 milioni di metri cubi al secondo cioè dello 0,4%. Se questa corrente rallenta, il meccanismo di rilascio di energia termica dalla Corrente del Golfo all’aria si inceppa e non ci sarà abbastanza calore per mitigare il clima dell’Europa e del Nordamerica. Da cui il pericolo di un periodo terribilmente gelido.

golfo

Perché sta rallentando? Alcuni modelli matematici, spiega Paul J. Crutzen (premio Nobel per la Chimica nel 1995) dalla pagine del suo bellissimo libro “Benvenuti nell’Antropocene!” (Saggi Mondadori, 2005), mettono in evidenza una catena di eventi che potrebbe essere la causa. Il riscaldamento globale dovuto alle attività umane fa evaporare troppo gli oceani, come accade quando abbiamo una pentola d’acqua con il fuoco al massimo. Allora si formerebbero più nubi. E se aumentano le nubi, aumentano anche le piogge. Ma l’acqua piovana è acqua dolce, che così va a diluire la salinità degli oceani. E allora se diminuisce la salinità, la corrente termoalina si “rompe” perché a un certo punto invece di inabissarsi per la giusta densità di sale, rimarrebbe in superficie. Di conseguenza la Corrente del Golfo rallenta.

Quando accadrà? Secondo Crutzen, questo è lo scenario peggiore ma è soltanto un’ipotesi remota. Molto più pericoloso, secondo il grande studioso, l’effetto delle particelle inquinanti che sporcano la nostra atmosfera.