cometaLe comete sono le testimoni di ciò che avvenne miliardi di anni fa, quando la nebulosa che fece da incubatrice al nostro Sistema Solare, iniziò a restringersi sotto la spinta della forza di gravità. I residui di quella nascita, sono loro, le comete.

 

Formate da aggregati di polvere, minerali, anidride carbonica, metano e acqua ghiacciati, sfrecciano nel cosmo e quando si avvicinano al Sole, ecco la coda, formata da polveri e sostenuta dal "soffio" dei raggi solari.

 

Le comete non sono eterne: ogni avvicinamento al Sole erode il loro corpo e sono destinate a consumarsi. Queste preziose custodi della nostra storia per la prima volta sono studiate da vicino, così vicino da poterle toccare: è la missione Rosetta. (continua)

cometaLe comete sono le testimoni di ciò che avvenne miliardi di anni fa, quando la nebulosa che fece da incubatrice al nostro Sistema Solare, iniziò a restringersi sotto la spinta della forza di gravità. I residui di quella nascita, sono loro, le comete.

 

Formate da aggregati di polvere, minerali, anidride carbonica, metano e acqua ghiacciati, sfrecciano nel cosmo e quando si avvicinano al Sole, ecco la coda, formata da polveri e sostenuta dal "soffio" dei raggi solari.

 

Le comete non sono eterne: ogni avvicinamento al Sole erode il loro corpo e sono destinate a consumarsi. Queste preziose custodi della nostra storia per la prima volta sono studiate da vicino, così vicino da poterle toccare: è la missione Rosetta.

 

Nome della missione: Rosetta

Scopo: studiare la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e lanciare su di essa, grazie alla sonda Rosetta che rimarrà in orbita attorno alla cometa, il lander Philae. In particolare gli scienziati vogliono scoprire come il calore del Sole agisce sulla cometa e Philae dovrà analizzarne il nucleo. Questa missione è densa di fascino: i dati raccolti permetteranno di capire meglio la nascita e l’evoluzione del nostro Sistema Solare!

La cometa si muove a circa 135.000 km/h, compie un giro completo attorno al Sole ogni 6,6 anni. Ha un diametro di circa 4 chilometri. Disegna un’orbita ellittica: la distanza massima dal Sole è di 800 milioni di km, quella minima di 186 milioni di km. Rosetta e la cometa si sono incontrate a 673 km dal Sole.

 

Data di partenza dalla Terra: 2 marzo 2004, con un razzo Ariane-5 G+

 

Data di arrivo in prossimità della cometa: 6 agosto 2014

 

Rilascio del lander sulla superficie della cometa: 12 novembre 2014

 

Dove si trovano ora la cometa e gli strumenti: a più di 300 milioni di chilometri della Terra, in direzione della costellazione dell’Ariete. Il sito http://www.livecometdata.com/comets/67p-churyumov-gerasimenko/ aggiona la posizione in tempo reale.

 

Il nome deriva dalla celebre Stele di Rosetta, che permise di decifrare i geroglifici degli antichi Egizi circa 200 anni fa. Rosetta è il nome della città egiziana Rashid. Rosetta è la prima sonda spaziale a volare vicino all’orbita di Giove usando come fonte di energia le celle solari dei suoi due pannelli, lunghi 14 metri. Rosetta pesa 2900 kg.

 

Philae, il lander, deve il suo nome all’isola che si trova nel fiume Nilo sulla quale venne ritrovato un’iscrizione bilingue che permise di decifrare i geroglifici trovati sulla stele di Rosetta. Pesa 100 kg. Philae il 13 giugno 2015 si è “svegliato”: in ibernazione da 211 giorni, il lander ha mandato un segnale al Centro operativo dell’ESA di Darmstadt (Germania). La temperatura alla quale sta operando sulla cometa è di 35 gradi sotto zero. Nella sua memoria sono depositati 8000 pacchetti di dati, raccolti prima di spegnersi in novembre (ha esaurito la batteria principale) dopo aver eseguito 60 ore di rilevazioni.

 

Dov’è la coda? Il calore del Sole fa sublimare le particelle di ghiaccio e polvere dalla superficie della cometa ma dalle foto inviate fino ad oggi sulla Terra, della coda non vi è traccia. Nessun mistero. La coda c’è ma non diventa così “densa” da offuscare gli occhi elettronici di Rosetta. E’ un po’ come guardare una città inquinata da lontano: la vediamo avvolta nella sua coltre di smog ma se camminiamo nelle sue vie, lo smog non lo vediamo. Le “nuvole” di polvere sono visibili da lontano perchè le particelle diffondono e rifraggono la luce tutte insieme, creando appunto l’effetto “coltre” (o coda, nel caso della cometa).

 

E’ missione internazionale: le strumentazioni scientifiche dell’orbiter Rosetta arrivano da enti europei e americani. Il lander Philae è tutto europeo, guidato dai tedeschi del German Aerospace Research Institute (DLR). Altri membri: ESA, CNES e istituti austriaci, italiani, francesi, ungheresi, irlandesi e inglesi.

 

Il contributo italiano La partecipazione italiana alla missione Rosetta consiste di tre strumenti scientifici del lander Philae: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer, per l’analisi chimica delle parti solidi che compongono il nucelo della cometa), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator, per analizzare di cosa è fatta la polvere della coda) e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System, lo strumento principale per la raccolta delle immagini della cometa). A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni (SD2), realizzato da Galileo Avionica e il sottosistema dei pannelli solari (Politecnico di Milano).

fonti

http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Rosetta/Frequently_asked_questions

http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Rosetta/Rosetta_s_lander_Philae_wakes_up_from_hibernation

http://rosetta.jpl.nasa.gov/rosetta-science-blog

http://www.popsci.com/article/science/where-comets-tail

http://www.asi.it/it/attivita/esplorazione-del-sistema-solare/rosetta