Quante volte al giorno toccate lo schermo del vostro smartphone?
Beh sappiate che il vostro cervello si sta… modificando! (continua)
Quante volte al giorno toccate lo schermo del vostro smartphone? Beh sappiate che il vostro cervello si sta… modificando!
Lo studio è apparso su Current Biology del 23 dicembre ed è firmato dagli studiosi dell’Università di Zurigo e dell’ETH (Svizzera). Il capo ricerca Arko Gosh era interessato a capire se il cervello è così plastico da “rispondere” a questo nuovo gesto: in altre parole, sfiorare con i polpastrelli centinaia di volte al giorno uno schermo, poteva in qualche modo influire sul cervello? Fino ad ora le ricerche riguardavano infatti la plasticità del cervello dei musicisti o degli appassionati di videogiochi, solo per fare un paio di esempi. Ecco come è andata.
Gosh e i suoi colleghi hanno analizzato l’elettroencefalogramma di alcune persone per valutare il segnale cerebrale nel momento in cui il pollice, l’indice e il dito medio toccavano lo schermo confrontandolo con quelli che ancora usavano la vecchia tastiera fisica. Effettivamente le differenze ci sono. L’attività elettrica del cervello degli utente di smartphone si è dimostrata più intensa quando erano in funzione tutte e tre le dita. In particolare l’attività della corteccia cerebrale associata all’uso di pollice e indice era proporzionale all’uso dello smartphone.
Il risultato suggerisce, dicono gli esperti, che i movimenti ripetitivi sulla superficie liscia dello schermo”modificano” il processo di elaborazione delle sensazioni tattili ogni giorno. No, questo non vuol dire che diventiamo più intelligenti ma soltanto che la regione del cervello deputata a interpretare” la sensazione dei polpastrelli è più attiva. Certo, questo significa anche consumare più glucosio e quindi più energia ma si tratta di una quantità trascurabile: digitare tanto non vi farà dimagrire.
A proposito di energia, un’ultima curiosità: circa il 20% dell’introito calorico è consumato del cervello (quindi su 5 cucchiaini di Nutella, uno serve ai neuroni) e sapete come è usata questa energia? Soprattutto per il campo elettrico che esiste tra il bordo esterno e quello interno delle cellule, cioè per mantenere la differenza di potenziale*.
*Nieuwenhuys, R; Donkelaar, HJ; Nicholson, C (1998). The Central Nervous System of Vertebrates, Volume 1. Springer. pp. 11–14
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