Sono appena tornata dalla conferenza organizzata da Oltre la Sperimentazione Animale che si è tenuta oggi 20 giugno a Brugherio. E' stato INTERESSANTISSIMO. Si è discusso soprattutto di scienza e di come certi metodi arretrati usati nei laboratori possono rallentarne se non fermare il progeresso della ricerca. Sì, siamo fermi al medioevo e sapete perché?(continua)
Sono appena tornata dalla conferenza organizzata da Oltre la Sperimentazione Animale che si è tenuta oggi a Brugherio. E' stato INTERESSANTISSIMO. Si è discusso soprattutto di scienza (no, non abbiamo fatto pucci-pucci-topolino) e di come certi metodi arretrati usati nei laboratori possono rallentarne se non addirittura fermare il progresso della ricerca. Sì, siamo fermi al medioevo e sapete perché? Per soldi, sempre per soldi, per gli interessi dei soliti baroni dell'università, come ha raccontato senza mezze parole il professor Bruno Fedi (primario di oncologia). Il percorso interessi-università-ricerca-industria è piuttosto tortuoso ma il professore l'ha spiegato molto bene.
Il dottor Oriano Perata mi ha fatto venire i brividi quando ci ha raccontato dell'assoluta mancanza di esercitazione pratica (sui cadaveri) dei chirurghi che arrivano nel mondo del lavoro dopo 6 anni di studi e 6 anni di specializzazione e dell'importanza di esercitarsi sui cadaveri umani per creare la corretta/veloce connessione mano-cervello del chirurgo. Perché questa assoluta mancanza di cadaveri per esercitazioni? Per tanti motivi: organizzativi, di interesse, psicologici e religiosi. Lo sapevate che a un cadavere si può applicare la circolaizone extracorporea e quindi il chirurgo può esercitarsi come se il corpo fosse vivo? Pensate che esperienza utile potrebbe essere imparare a operare su un corpo umano. La dottoressa Penco, malata di sclerosi multipla, si sta battendo anche per questo.
Interessantissimo l'intervento di Maurilio Calleri (veterinario) che ha spiegato che a livello biologico la diffrenza fra un umano e una scimmia è ben oltre quel 2% di DNA quindi che senso scientifico ha sperimentare farmaci sui primati non umani?
La psicologa Federica Nin ha parlato della malattia che corre nella sua famiglia e perché la sperimentazione animale, come dice la dottoressa Susanna Penco, sta interferendo nella ricerca di una cura.
La dottoressa Candida Nastrucci ci ha fatto "sognare" raccontandoci di metodi sostitutivi strabilianti (ma ancora non adottati… perché? Mistero!) mentre il dottor Massimo Tettamanti (chimico ambientale e criminologo) ci ha dimostrato come le case farmaceutiche usino la logica (tutto documentato) sempre a loro favore.
Morale: anche se degli animali non ve ne frega assolutamente nulla, anche se i topi secondo voi possono morire a migliaia nei laboratori perché tanto l'essere umano è superiore e può fare quello che gli pare… spero che almeno siate d'accordo su una cosa: c'è bisogno di una ricerca affidabile, basata sulle più moderne metodologie*. Quindi abbiamo bisogno di scienziati il cui scopo non deve essere la mera pubblicazione ma l'impegno costante per la sconfitta delle malattie. O almeno provarci. Seriamente e con passione.
*lo sapevate che il test di un antidepressivo prevede di mettere un topo in acqua per vedere quanto dura nello sforzo? Ne parlerò nel post di lunedì)
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